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MILANO | Palazzo della Ragione | 11 novembre 2015 – 7 febbraio 2016

di FRANCESCA CAPUTO

Un itinerario lungo duecento immagini ripercorre l’Italia degli ultimi ottant’anni, con lo sguardo di trentacinque tra i più grandi fotografi internazionali, negli spazi di Palazzo della Ragione di Milano.
Osservata con l’obiettivo di culture e sensibilità diverse, restituisce quella giusta distanza per rileggere il nostro Paese con affetto, attraversando fascinazione, contraddizioni, bellezza, stereotipi, e allo stesso tempo percorrendo l’evoluzione del linguaggio fotografico, dagli anni Trenta ad oggi.

Henri Cartier_Bresson, Firenze, 1933 © Henri Cartier-Bresson  Magnum Photo

Henri Cartier-Bresson e gli altri, racchiude progetti fotografici declinati in chiave diversa – a volte poetica a volte ironica, intima o documentaria – che accolgono molteplici letture del territorio e del tessuto umano, culturale, tanto dei luoghi e simboli più famosi quanto delle periferie e dei piccoli centri. La scrittura espositiva è concepita dalla curatrice Giovanna Calvenzi come un moderno Gran Tour, organizzato in sette sezioni, in un intrecciarsi di volti, scorci e scene di vita.

Sebastião Salgado, Gli equipaggi, condotti dal rais, si radunano all’alba per dare inizio alla mattanza. Trapani, 1991 © Sebastião Salgado  Amazonas Images

È l’occhio assoluto di Cartier-Bresson – fin dal suo primo viaggio nella Penisola nel 1933 – che si incontra per primo, con il suo particolare modo di raccontare l’uomo e la sua vita per istanti fugaci, intensi, decisivi.
La “visione umanista” nella fotografia prosegue negli scatti della II Guerra Mondiale di Robert Capa, nella suggestione delle processioni religiose di David Seymour, nell’empatia dei volti di Napoli di Herbert List. Sino a comprendere il lavoro di Sebastião Salgado sulla mattanza dei tonni, con i pescatori siciliani che trasudano fatica, disperazione, orgoglio della tradizione e consapevolezza di un lavoro destinato a scomparire.

David “Chim” Seymour, Bernard Berenson osserva la statua di Paolina Borghese di Antonio Canova alla Galleria Borghese di Roma. Roma, 1955 © David Seymour  Magnum Photos

La scelta estetica del bianco e nero evolve, in tempi in cui tutti prediligono il colore, nella poetica ricerca di radici e atmosfere, unendo, ad esempio, i porti del Mediterraneo di Guy Mandery alla passeggiata notturna di Helmut Newton nelle sue settantadue ore romane.
Tutte le possibili declinazioni linguistiche della fotografia sono utilizzate da una serie di autori che interpretano la realtà. Come la Venezia magica dei light box di Hiroyuki Masuyama che, con esposizioni multiple e sovrapposte, incontra le atmosfere dipinte di Turner; o la Milano di Irene Kung che emerge dal buio, come una “città invisibile”.

Hiroyuki Masuyama, J.M.W. TURNER, Looking down the Grand Canal to Palazzo Corner della Cà Grande and Santa Maria della Salute, 1840, 2010, LED Lightbox, 22 x 32,5 x 4 cm. Courtesy Studio la Città Verona

Lo sguardo inquieto di tre autori americani analizza i lati oscuri della realtà italiana: gli scempi architettonici e naturalistici che deturpano il nostro paesaggio o le inquietudini sociali ed esistenziali di una Napoli definita dallo stesso Micheal Ackerman “l’ultima vera capitale europea”. Non poteva mancare il linguaggio documentario, tipico del Gran Tour ottocentesco. La sensibilità di Paul Strand e Cesare Zavattini permette di entrare nelle radici antropologiche del nostro Paese, narrando nell’incrocio tra iconografia americana anni Trenta e neorealismo, la realtà contadina del paese di Luzzara, in Emilia, e della sua gente. Mentre, con un approccio di sottile e corrosivo umorismo, Jordi Bernardó, esplora in tre palazzi emblematici, i simboli che rendono Roma l’immagine stessa del potere.

Martin Parr, Costiera Amalfitana, 2014 © Martin Parr  Magnum Photos – Courtesy Studio Trisorio, Napoli

L’Italia a colori esplode alla fine del lungo percorso. Tra gli altri, Martin Parr, con accezioni che vanno dal grottesco al kitsch, lavora sulla massificazione delle esperienze, mostrando turisti più attenti a loro stessi che alla realtà che li circonda, dove il monumento o il paesaggio diventa un perfetto sfondo per un selfie.
Ciò che rende interessante questo racconto sono i continui salti temporali che creano un dialogo ininterrotto di assonanze, affinità elettive.

Henri Cartier-Bresson e gli altri. I grandi fotografi e l’Italia
a cura di Giovanna Calvenzi

Artisti in Mostra: Michael Ackerman, Nobuyoshi Araki, Jordi Bernadó, Elina Brotherus, Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Gregory Crewdson, John Davies, Joan Fontcuberta, Harry Gruyaert, Axel Hütte, Art Kane, William Klein, Irene Kung, Herbert List, Guy Mandery, Iroyuki Masuyama, Steve Mccurry, Joel Meyerowitz, Sarah Moon, Abelardo Morell, Helmut Newton, Claude Nori, Martin Parr, Bernard Plossu, Mark Power, Sebastião Salgado, David Seymour, Thomas Struth, George Tatge, Alexey Titarenko, Hans Van Der Meer, Cuchi White, Jay Wolke, Sophie Zénon.

11 novembre 2015 – 7 febbraio 2016

Palazzo della Ragione Fotografia
Piazza Mercanti 1, Milano

Orari: martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 20.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30. Chiuso lunedì

Info: + 39 0243353535
www.palazzodellaragionefotografia.it

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