Non sei registrato? Registrati.
MILANO | Studio Akka | 10-24 ottobre 2012

di ILARIA BIGNOTTI

Dopo avere cancellato libri, mappe, costituzioni ed enciclopedie, Emilio Isgrò trovò nelle operose formiche che  camminano sulle sue opere, l’immagine ideale per alludere simbolicamente e criticamente alla situazione italiana e, in particolar modo alla sua Sicilia, innanzitutto, invasa “da chi vuole rischiare e intraprendere in un mondo di morti”.

Non mi è dato sapere se Daeyoung Kang, nato nel 1973 a Daegu, in Corea, abbia mai sentito parlare di Emilio Isgrò e delle sue formiche. Ma certo è che, come il titolo della mostra allude, la sua Fabbrica di zanzare contiene più di un elemento sul quale oggi riflettere, sia nei confronti del dialogo tra arte occidentale e arte orientale, sia in merito alla complessità della ricerca degli artisti coreani che la galleria Studio Akka, aperta a Milano lo scorso anno, propone al pubblico in interessanti mostre personali e collettive. A Daegu, in occasione di una mostra personale, Kang aveva sparpagliato le sue zanzare sulle e tra le lenzuola del letto: delicati aggressori del sonno e stimolatori del sogno, come Salvador Dalì ben sapeva, inserendo nelle sue tele insetti di varia natura, pronti a pungere lo stato cosciente dello spettatore e a insinuarsi, sottili, nel suo io più profondo.

 

Con la mostra che inaugura domani, Hj Jung, direttrice dello spazio, conferma la sua sensibilità nei confronti delle ricerche artistiche di giovani emergenti e di generazioni e attuali: la Fabbrica di Zanzare è un laboratorio nel quale entriamo affascinati, procediamo stupiti, e usciamo un poco allarmati, spiati da una miriade di piccoli insetti che l’artista ha realizzato pazientemente, piegando e torcendo i filamenti di metallo.
Zanzare che danno la scossa elettrica necessaria per accendere bulbi di lampadine, zanzare che eleganti si dispongono in pattern visuali, rivendicando l’importanza della serialità di matrice orientale, da tenere distinta rispetto a quella modulare di tradizione occidentale, come bene scrive Alessia Locatelli, curatrice della mostra, provocatoriamente chiedendo al pubblico: “può la forma di un insetto essere così perfetta e pura da avere in sé una vocazione al trascendente?
La risposta è affermativa nei lavori di Daeyoung Kang, capace di trovare “nell’immagine/simbolo della zanzara un varco che oltrepassa la fisicità e la contingenza, per traghettarci – attraverso la ricerca della forma – verso la perfezione dell’Essere.”, in un gioco affascinate e in un connubio riuscito, specifica ancora Locatelli, tra il valore della forma e l’aspirazione universale, il design contemporaneo e la ricerca astratta, il gioco allestitivo e la serietà compositiva.

Daeyoung Kang. Fabbrica di Zanzare
a cura di Alessia Locatelli

Studio Akka
Via Pietro Custodi 8, Milano

Inaugurazione mercoledì 10 ottobre 2012, dalle ore 19.00 alle ore 21.00
10-24 ottobre 2012

Info: studioakka.com@gmail.com
www.studioakka.com

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •