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Milano | Nuova Galleria Morone | 21 settembre – 10 novembre 2017

Collezionista di Echi è il titolo della mostra personale di José Barrias, a cura di Elisabetta Longari, negli spazi della Nuova Galleria Morone di Milano.

Il titolo, dal carattere fortemente evocativo, è estrapolato da uno scritto dello stesso Barrias che utilizza questa locuzione proprio per definire se stesso. Il testo in questione sarà pubblicato nel catalogo, edito da Vanillaedizioni, che accompagnerà l’esposizione.

José Barrias. Collezionista di echi, veduta della mostra, Nuova Galleria Morone, Milano

José Barrias. Collezionista di echi, veduta della mostra, Nuova Galleria Morone, Milano

La mostra stessa si configura come un’installazione – in un certo modo globale ed unica – costituita da opere che rappresentano una specie di eco visiva e concettuale le une delle altre.
Piccolo mondo, opera del 1995 rivista oggi in modo da risultare uguale ma diversa dalla prima redazione, si riflette, per echi, sulla parete di fronte, in un lavoro che sembra essere la proiezione della sua stessa ombra, o meglio, un derivato delle sue parti mancanti che qui trovano corpo e articolazione; le due opere si completano a vicenda. Questo elemento trova riscontro, o meglio si specchia, nella forma di bronzo dorato, polita e brancusiana, che occupa la parte opposta della galleria.
Le due opere, di più ampie dimensioni rispetto alle altre in mostra, erano presenti alle mostre nel Centro de arte moderna della Fondazione Calouste Gulbenkian a Lisbona (1996) e nel Porto Serralves Museum (2011).

José Barrias, Piccolo mondo, 1985 - 1995, installazione

José Barrias, Piccolo mondo, 1985 – 1995, installazione

Così Elisabetta Longari sottolinea nel testo quanto lo spazio espositivo sia organizzato dall’artista secondo un montaggio serrato e ricco di richiami:
“Un altro elemento ricorrente oltre all’uovo è l’occhio che, aperto e chiuso, evoca il regime diurno e quello notturno delle immagini. L’organo della visione, particolarmente celebrato, in ambito surrealista, soprattutto se chiuso e rivolto alle profondità dell’inconscio, è uno dei suoi oggetti preferiti. Si tratta dell’occhio selvaggio, capace di immergersi nell’ombra e creare nuove immagini che hanno sapore antico, ancestrale. Lo sguardo di Barrias sa organizzare lo spazio dell’opera come uno detonatore che fa brillare una esplosione di meraviglia a catena”.

José Barrias. Collezionista di echi
a cura di Elisabetta Longari

21 settembre – 10 novembre 2017

Nuova Galleria Morone
via Nerino 3, Milano

Info: T. +39 02 72001994
info@nuovagalleriamorone.com
www.nuovagalleriamorone.com

Catalogo: Vanillaedizioni

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