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JOHAN & LEVI editore

di Roberto Floreani

Il 17 agosto del 1916 Umberto Boccioni muore cadendo da cavallo in località Sorte di Verona, dov’era accampato con il suo reparto d’artiglieria mobile da 75mm. Nella lapide posta lungo la ferrovia, al lato della strada, voluta esattamente nel luogo dell’incidente dalla sorella e dai testimoni oculari della disgrazia, viene riportato il giorno 16, cosa che fa supporre che Boccioni sia in realtà morto quel giorno e non il successivo, quando, con ogni probabilità, il decesso veniva contabilmente registrato all’ospedale militare, dove l’artista era arrivato, riverso nel cassone di un camion militare, ormai esanime.

Umberto Boccioni nell'estate del 1916Nonostante il centenario, quest’estate non sono stati portati grandi tributi al nome di Boccioni, anche ricordando la deludente mostra allestita (male) a Palazzo Reale: vicenda che dimostra ulteriormente di come lo strappo tra il Futurismo e la storia d’Italia faccia fatica a ricomporsi. La recente pubblicazione della nuova edizione della sua biografia scritta da Gino AgneseUmberto Boccioni. L’artista che sfidò il futuro, Johan & Levi editore, è sicuramente una notizia che va in controtendenza rispetto alla distrazione generalizzata, riportando la giusta attenzione su uno dei più grandi artisti del Novecento, in una ricorrenza molto significativa (i cento anni dalla morte).

La biografia scritta da Agnese, originariamente uscita nel 1996 come Vita di Boccioni, in libreria esaurita da anni, seguìta poi da Boccioni da vicino dello stesso autore, è una pietra miliare per lo studio dell’artista, imprescindibile per chiunque voglia cimentarsi nell’analisi della sua opera attraverso la vicenda biografica. La nuova edizione, che presenta in gran parte la struttura della precedente, abbonda di una serie interminabile di notizie essenziali, in buona parte poco o affatto conosciute fino, appunto, alla fine degli anni ’90. Questo significa che il certosino e appassionato lavoro di Gino Agnese ha colmato allora una lacuna difficilmente spiegabile, ad oltre settant’anni dalla morte dell’artista, pur riconosciuto urbi et orbi come un protagonista assoluto del secolo scorso.
L’uscita per Johan & Levi della biografia di Umberto Boccioni è quindi un buon modo per celebrare il centenario della morte di un artista rivoluzionario, scomodo, tenacissimo, coraggioso, travagliato, grande lavoratore, umile e arrogante allo stesso tempo, eccellente teorico, efficace organizzatore di eventi, indomito oratore nelle eroiche serate futuriste dal 1910 al ’14, antineutrale, arrestato a più riprese, volontario combattente nella Grande Guerra nel mitico Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti, gremìto di futuristi. Ma il libro di Agnese scandaglia anche la sua articolata psicologia, il complesso rapporto con la madre, le difficoltà affettive, pur godendo di un eccellente successo femminile, il confronto affettuoso ma competitivo con gli amici e colleghi quali Severini, Sironi, Prampolini, complice una totalizzante, assoluta, insindacabile, a tratti ossessiva dedizione alla Gran Madre: l’arte.

La breve vita di Boccioni (morto trentaquattrenne) pare scorrere scandita dall’inesausto, unico desiderio della realizzazione artistica, attraversata da formidabili slanci emotivi e da rimbalzi estenuanti nello sconforto e nella depressione, perseguitato da una soffocante indigenza economica che gl’impedisce di lavorare compiutamente, testimoniata minuziosamente negli epistolari e nei Taccuini. Pur in questa difficile situazione, Boccioni riuscirà ad essere uno degli artisti più dinamici, spostandosi all’estero con grande disinvoltura: Francia, Russia, Belgio, Austria, Germania, nella perenne ricerca di una svolta definitiva che lo porti alla realizzazione e al successo. Dopo l’assoluta intransigenza e gli attacchi furiosi contro i professori e i giornalisti sia da parte di Boccioni che di Marinetti, non appare del tutto strano ancor oggi che il Futurismo non goda dei favori dei media: il libro di Gino Agnese colma sicuramente questa lacuna dal punto di vista dell’autenticità passionale e dell’immenso dispositivo documentario raccolto in anni di studio indefesso, da autentico segugio, scandagliando anche le vicende delle famiglie che avevano attraversato la vita, breve ma intensissima, dell’artista.

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UMBERTO BOCCIONI

L’ARTISTA CHE SFIDÒ IL FUTURO
Autore: Gino Agnese
Editore: Johan & Levi 

Anno: 2016
Pagine: 400
Prezzo: € 29,00

 

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