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MILANO | Gilda Contemporary Art | Dal 16 marzo 2017

Intervista a CRISTINA GILDA ARTESE di Matteo Galbiati 

Forza, coraggio, determinazione e una grande cultura unita a conoscenza e preparazione connotano il carattere di Cristina Gilda Artese che, tra poche settimane si appresta ad inaugurare la mostra Elena Monzo. Moon Zoo con cui non apre solo la personale dedicata alla giovane artista ma anche apre le porte della sua nuova galleria, la Gilda Contemporary Art, nel cuore del centro storico di Milano.
In occasione di questo “battesimo”, abbiamo intervistato la gallerista nel pieno degli ultimi lavori prima dell’attesa apertura:

Cristina Gilda Artese Foto Alessandro Brasile

Cristina Gilda Artese Foto Alessandro Brasile

Per quanto tempo hai cullato il sogno dell’apertura della tua nuova galleria?
Da un paio di anni stavo riflettendo sulla necessità di aprire uno spazio dove sviluppare con maggiore tecnicismo l’attività commerciale che solo occasionalmente veniva gestita da arsprima, l’associazione culturale da me fondata nel 2007. Con il tempo ed analizzando cosa effettivamente desideravo fare, mi sono resa conto che volevo implementare un vero e proprio modello imprenditoriale e che quindi non si trattava di dare uno spazio all’associazione, che di fatto ha altri obiettivi e finalità, ma sviluppare una nuova realtà. Da lì ho iniziato a coltivare il progetto culturale-imprenditoriale di Gilda. 

Cosa deve offrire oggi una galleria? Quali sono le tue prospettive? Ovviamente non intendendo solamente l’aspetto mercantile…
Sono dell’idea che una galleria debba fare una proposta culturale ma anche di stile. Debba avere una propria identità ed in questo rimane legata in maniera sinallagmatica con l’anima di chi la dirige, in questo caso Cristina Gilda Artese. Diciamo che io ci metto la mia faccia, il mio cuore, la mia anima appunto. Creo per il pubblico delle suggestioni e apro loro una porta verso la scoperta del contemporaneo, una porzione di contemporaneo.
Un’iniziazione. Il resto è nelle mani di chi mi seguirà e che, a sua volta, mi darà degli elementi dai quali proseguire la mia indagine. Vorrei un pubblico interattivo. 

Quali orientamenti e indirizzi hai dato al tuo spazio? Che idea suggerisce dell’arte all’interno del panorama contemporaneo?
Ho voluto privilegiare l’arte contemporanea italiana, anche se prevedo delle collaborazioni one shot con artisti stranieri e per progetti dedicati e specifici. È una galleria che mi piace definire “molto milanese”, perché vuole essere anche rappresentativa dello stile di questa città; Milano è una città dal fascino un po’ nascosto e sottile. Una città di cortili e giardini interni, di palazzi esternamente discreti ma internamente sontuosi. Così è la matrice e la natura dell’arte contemporanea che propongo. Non credo nelle provocazioni e nelle spaccature a sproposito. Credo nella continuità delle ricerche anche se non significa che io sia a favore di un conservatorismo miope.

Elena Monzo, FullMoon, 2016, tecnica mista su tela, 150x100 cm

Elena Monzo, FullMoon, 2016, tecnica mista su tela, 150×100 cm

In cosa sarà contemporanea la tua galleria?
Soprattutto per le tematiche trattate, che peraltro sono da tempo la mia passione e alle quali si dedicano la maggior parte degli artisti che propongo: la relazione tra uomo e ambiente, l’antispecismo, la diversità e l’integrazione, la ricerca della propria identità storica e in senso antropologico, la riscoperta di una ritrovata dimensione spirituale nel quotidiano.

Quali sono gli artisti che hai intenzione di promuovere e sostenere e perché?
Ho scelto artisti non giovanissimi e non iper noti. Hanno tutti un buon curriculum, ma credo debbano ancora lavorare sodo per farsi ricordare. Mi piace perché in questa maniera posso proseguire l’attività che sto facendo da anni con arsprima. Si tratta di un second step. Anche se degli artisti di Gilda, non tutti hanno avuto a che fare con arsprima.

Ci sveli qualcosa della mostra di apertura? Perché hai scelto di iniziare proprio con Elena Monzo?
Elena sintetizza molto di quello che è avvenuto negli ultimi anni tra gli artisti italiani: il ritorno alla figurazione, le contaminazioni pop oltre oceaniche, il ritorno al disegno ed alla carta, un’estetica piena e barocca, il superamento di tutto questo per tornare ad una nuova ritrovata pulizia. Durante uno studio visit mi sono imbattuta nei ritratti delle sue sciamane ed ho ritrovato una parte di alcune mie ricerche e ventennali passioni: non ho saputo resistere alla tentazione di aprire Gilda con lei!
Sempre durante un altro studio visit, ho scoperto le ricerche in tema di metamorfosi che sta svolgendo Annalù Boeretto e così ho invitato Annalù a presentare alcune sue opere, che rappresentano delle novità assolute nella sua produzione artistica, in dialogo con le opere di Moon Zoo di Elena Monzo. Ma questa è una sorpresa e non voglio rovinarvela..

Che programmazione hai poi stabilito, quali sono le mostre già in programma?
La programmazione del 2017 prevede 4 mostre personali dedicate nell’ordine a Elena Monzo a marzo, Luca Coser a maggio, Francesca Romana Pinzari a settembre e Florencia Martinez a novembre. Abbiamo poi in programma alcuni eventi dedicati a performance e video arte, nonché la presentazione del numero 13 della rivista monografica Or not dedicato a Silvio Giordano di arsprima edizioni. Un evento importante è poi quello collegato con la patnership con Phoresta Onlus e che avrà luogo nella seconda metà di ottobre. Gilda è un progetto green poiché compensa le proprie emissioni di CO2 e lo fa aderendo ad un progetto di rimboschimento di Phoresta Onlus. Ogni anno dedicheremo un evento a Phoresta presentando artisti che concentrano la propria ricerca sulla tematica della natura e le problematiche ambientali.

Cristina Gilda Artese e l'assistente Annalisa Bergo in galleria

Cristina Gilda Artese e l’assistente Annalisa Bergo in galleria

Pensi che la tua attività si concentri solo su mostre o intendi aprirti ad altro? Penso a workshop, incontri, conferenze, tavole rotonde…
Gilda nasce come uno spazio, un luogo di incontro che vuole stimolare il pubblico ad un confronto sull’arte contemporanea. Da qui la collaborazione sinergica con arsprima, ma non solo, sarà funzionale a presentare in galleria altri tipi di interventi oltre alle più consuete mostre espositive. Mi riferisco a presentazioni di libri e riviste, conferenze e rassegne di video arte. Abbiamo anche in corso di progettazione dei laboratori molto speciali.. 

Come hai scelto lo spazio? Quali sono le sue caratteristiche?
Cercavo uno spazio con una storia. Vivo da anni nel quartiere delle cinque vie e sempre in centro storico ho il mio studio professionale. Lo ammetto, non amo le gallerie white cube, le trovo raggelanti in quanto troppo simili ad una sala chirurgica. Credo che l’arte contemporanea debba poter dialogare a testa alta anche con edifici con un forte carattere, così come credo sia quello in cui è collocato lo spazio di Gilda. Credo in un contemporaneo che si distingua senza esitare e si integri in qualche modo diventando parte di ciò che già esiste. Gilda ha un suo temperamento, la sfida per gli artisti è non lasciarsi fagocitare ma creare una complicità tra le loro opere e lo spazio. 

Elena Monzo nello studio a Beirut

Elena Monzo nello studio a Beirut

Pensi di avviare collaborazioni con altre gallerie milanesi per una condivisione allargata della tua visione?
Assolutamente sì. Sono a favore delle collaborazioni da sempre e sono anche abituata già a farlo nel mio primo mestiere di commercialista. Per me è normale lavorare in team e su progetti condivisi. Perché non farlo anche con Gilda qualora ci sia una linea comune e degli obiettivi comuni e diciamolo, del feeling? 

Sogni da realizzare in questo luogo? Cosa desideri fortemente per questa nuova realtà culturale a Milano?
Voglio lasciare un segno. Voglio che il mio pubblico si innamori dei miei artisti e che sostenendo loro sostenga la ricerca, che sempre deve proseguire, così come in campo scientifico anche nell’arte. Dopo di che, uno su mille ce la fa: Gilda è quell’uno.

Elena Monzo. Moon Zoo
a cura di Cristina Gilda Artese
catalogo con testi di Erik Lucini e Cristina Gilda Artese 

17 marzo – 15 aprile 2017

Gilda Contemporary Art
Via San Maurilio 14, Milano 

Orario: da martedì a venerdì 10.00-19.00; sabato 10.00-13.00; il pomeriggio su appuntamento 

Info: +39 339 4760708
info@gilda.gallery
www.gilda.gallery

Cristina Gilda Artese (1970) si è laureata all’Università Luigi Bocconi di Milano in strategia di impresa e con un Master in internazionalizzazione di impresa conseguito presso Esade di Barcellona, è dottore commercialista iscritta presso l’Ordine professionale di Milano. Collezionista di seconda generazione, da sempre appassionata di arte, è dal 2004 attiva mecenate in campo artistico ed ha fondato nel 2007 l’associazione arsprima per la promozione dell’arte contemporanea. Cristina Gilda Artese è anche ideatrice della collana monografica OR NOT rivista di anomalie contemporanee dedicata a giovani artisti contemporanei italiani, arrivata alla sua tredicesima uscita.

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