Non sei registrato? Registrati.
MILANO | 18 giugno 2012

Vincenzo de Bellis è il nuovo direttore artistico di MiArt. Coerente con l’obiettivo di farne una fiera dinamica, capace di rigenerarsi ogni anno e seguire le evoluzioni continue del settore artistico e del mercato, Fiera Milano ha deciso di investire in un progetto ambizioso, in un’ottica di lungo periodo, in una fiera importante che rappresenti un punto di riferimento dell’arte moderna e contemporanea in Italia e un appuntamento di rilievo anche per gallerie e collezionisti internazionali. MiArt prosegue nel suo progetto di affermazione qualitativa e di apertura internazionale attraverso una nuova fase di ricerca e un’analisi dei nuovi mercati e dei nuovi collezionisti che sempre di più si avvicinano al settore. In uno scenario molto competitivo dove le professionalità chiamate in campo devono operare scelte ponderate e mirate al coinvolgimento delle eccellenze artistiche nella loro globalità e nelle diverse competenze, MiArt ha affidato la formulazione del nuovo programma a Vincenzo de Bellis, co-fondatore e co-direttore di Peep-Hole, Milano.
Una scelta dettata dalla forza del progetto che vede il coinvolgimento di molti “attori“ che vivono e alimentano quotidianamente il mondo dell’arte.

Da tempo, – dichiara Vincenzo de Bellis – mi esprimo come curatore nel tentativo di ridefinire il senso dell’istituzione d’arte. Ho accettato un incarico così importante nell’ottica di un’ulteriore sperimentazione delle possibilità di strategie istituzionali alternative a quelle consuete. In un momento come quello attuale in cui il ruolo tradizionale delle istituzioni è in crisi, penso che le fiere d’arte siano dei modelli flessibili capaci di adeguarsi e cogliere la complessità del sistema con grande sintesi e incisività. […] L’obiettivo – continua de Bellis – è iniziare un percorso che porti MiArt ad essere attiva nella produzione contemporanea durante tutto l’anno e non solo nei tre giorni in cui avviene l’evento fieristico che si configurerà solo come una delle sue possibili declinazioni. Vorrei che MiArt diventasse un collettore di ambiti, strutture ed esperienze variegate, in grado di connettere le specificità del tessuto culturale ed economico di Milano da un lato, di fungere da catalizzatore delle più importanti realtà internazionali dall’altro. Credo che questa sfida possa essere tentata solo attraverso un lavoro collettivo e per questo si sta costruendo un team composto da grandi professionisti italiani e internazionali.”

La struttura principale della fiera continuerà a basarsi sulla compresenza di moderno e contemporaneo, vero aspetto chiave della storia di MiArt, ma ci saranno alcuni cambiamenti sensibili nella configurazione e nell’organizzazione. Alcune sezioni verranno aggiunte, altre verranno sostituite, altre ancora modificate e il team nella sua interezza sarà coinvolto a pieno in questi cambiamenti. A brevissimo verranno comunicate queste novità insieme ai membri del comitato selettivo e del comitato d’onore.

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •