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BRESCIA | AAB, Associazione Artisti Bresciani21 febbraio – 18 marzo 2015 

intervista a ANNA LISA GHIRARDI di Livia Savorelli

Un omaggio al disegno che “migra dalle opere grafico-pittoriche alle pagine illustrate”, attraverso una selezione di artisti che nel segno trovano una risposta al silenzio della “carta bianca”. Alicia Baladan, Sara Donati, Cristina Gardumi, Francesco Levi, Giuliano Guatta e Daniela Perani  – nella loro tangenza poetica ma pure nella eterogeneità dei rispettivi percorsi – sono gli artisti invitati da Anna Lisa Ghirardi, curatrice quest’anno del consueto appuntamento annuale con il disegno di AAB, Associazione Artisti Bresciani.

La mostra Gli Artisti Bresciani e il disegno è il quarto episodio di una rassegna che ha avuto, nel 2012, la cura di Ilaria Bignotti e per i due anni successivi quella di Fausto Lorenzi. Come la tua curatela si colloca in questo spaccato e come ti sei orientata nella scelta degli artisti da coinvolgere?
Mi è stata affidata l’esplorazione del disegno che migra dalle opere grafico/pittoriche alle pagine illustrate. L’esposizione è pertanto frutto di una ricerca del segno tracciato sulla carta, dalle opere a parete alle pagine del libro, che ci fa addentrare in punta di piedi nell’ambito dell’illustrazione, senza però voler scindere i luoghi dove esso trova dimora.
Gli artisti scelti, che per necessità espositive non potevano essere numerosi, hanno espresso quindi nel loro percorso artistico l’incontro tra segno e parola sotto varie forme: dall’inserimento di parole a fianco alle immagini – senza che vi sia necessariamente un vero e proprio racconto – alla creazione di illustrazioni, alla voce e al segno presenti in performance e video. Ho invitato Alicia Baladan, Sara Donati, Cristina Gardumi, Francesco Levi, Giuliano Guatta e Daniela Perani (questi ultimi presentano anche opere realizzate a quattro mani), artisti che affascinano per la capacità di sconfinare con i loro linguaggi in vari ambiti, sovrapponendo ogni rigida distinzione tra le arti. I loro percorsi spaziano infatti dal disegno, alla pittura, alle installazioni, ai video sino al teatro.

Francesco Levi, Watt 0,5, tavola 6, 2013, tecnica mista su carta

Il centro di interesse del progetto è il segno che prende vita dalla carta sia essa un’opera oppure la pagina di un libro? Arte e illustrazione confluiscono per narrare insieme la storia del segno che si impadronisce della carta?
Protagonista è sicuramente il segno. Quasi tutte le opere sono su carta, dalle tavole dei libri alle carte autonome, nonché le stop motion di Gardumi che riprendono quaderni disegnati, cancellati e riscritti. Anche i fogli di acetato con le figure di Guatta si appoggiano su carte, su bianche carte tracciate dall’evanescente bosco di Perani.
Il segno crea sulla carta una sorta di composizione musicale, tanto che i grandi fogli (500×90 cm), sui quali gli artisti hanno realizzato un’opera inedita, rappresentano simbolicamente la risposta al silenzio, una presenza con cui ogni artista da sempre si confronta. Premettendo che non si può che rimanere affascinati dall’incontro nella composizione – sia essa di note, parole, segni o forme – di silenzio e rumore, bianco e verso, candore e segno, assoluto e accidentale, è emozionante riflettere sull’incipit che percorre ogni creazione artistica, e non solo; a tal proposito, denso di spunti è il saggio Silenzio del violoncellista Mario Brunello. La carta (altrove la tela, la tavola,…) rappresenta il silenzio che come un “liquido amniotico” sta attorno al segno, ai colori, alle parole. Il cantore del silenzio John Cage ci ha insegnato infatti ad ascoltare il silenzio e proprio quell’ascolto ci garantisce che ogni suono sarà preso in considerazione.

Giuliano Guatta e Daniela Perani, Quattro passi nei boschi, 2014, grafite su carta, inchiostro su acetato.

Tra i lavori in mostra, una grande opera su carta che ogni artista in mostra è stato invitato a realizzare… Quali le varie declinazioni ottenute?
Daniela Perani e Giuliano Guatta hanno preparato la superficie, hanno reso la pagina adatta ad accogliere il segno, ricreando con la piegatura della carta le righe di un quaderno ancora intonso. Segreta, nascosta dietro a finestre, appare invece la scrittura di Alicia Baladan; solo i più curiosi potranno accedere alle sue immagini, scorgendo sotto il candore della carta altro bianco o misteriose figure minimaliste tracciate con un preciso segno nero. Cristina Gardumi ha usato i cinque metri di altezza per unire cielo e terra in un saluto, Hello, in cui le tensioni spirituali degli esseri si sono congiunte. Nella sua mistica Primavera lo spazio è colmato sottendendo l’ansia del desiderio di risposta.
Sara Donati, Voici l’histoire, bozzetto, 2014, grafite, matite colorate su carta

Ho provato stupore dopo aver aperto i rotoli di carta di Sara Donati e Francesco Levi: in entrambi campeggiano grandi antropomorfi alberi che tendono le loro fronde verso l’alto e hanno piedi a terra. Uno porta la valigia ed è quindi in viaggio, l’altro se ne sta seduto, forse in contemplazione del paesaggio, ma come afferma il titolo – Adesso vado – è pronto anch’egli a partire. Nel caso in cui le piante se ne andassero, il bosco non resterebbe comunque vuoto, infatti è animato da altre più piccole presenze vegetali e animali.
La scoperta dei grandi alberi apre una sorta di quinta scenica che ci fa addentrare nel mondo vegetale disegnato dai nostri artisti: camminiamo attraverso le curiose immagini fitomorfe di Sara Donati, ma anche tra la florida e misteriosa foresta di Alicia Baladan e tra gli evanescenti boschi di Daniela Perani che l’uomo di Giuliano Guatta ginnicamente esplora. Il confronto e l’immedesimazione stessa con la natura è un tema che ricorre nell’opera di tutti i nostri artisti, non ci stupisce quindi che la metamorfosi arborea, oltre a quella animale, sia presente anche nell’opera di Cristina Gardumi.
In questa tangenza poetica, riscontrata in percorsi complessi e per molti aspetti divergenti, è possibile individuare lo iato epocale che stiamo vivendo, teso tra modernità e desiderio di armonia, di riscoperta di un’essenza originaria più profonda.

Cristina Gardumi, Book of spells #1 (blu), 2013, stop motion (fotogramma)

Ci puoi dare qualche anticipazione sull’allestimento concepito per la mostra?
Faremo in modo che ogni artista abbia una porzione di spazio per la propria espressione, ma anche che essa dialoghi con gli altri linguaggi. Le grandi carte scenderanno dall’alto come pagine sovradimensionate con visioni che incontriamo nel nostro percorso.

Alicia Baladan, Una storia Guaraní, tavola La cura del ragno, 2010, acquerello e matita su carta

GLI ARTISTI BRESCIANI E IL DISEGNO. Parte IV
Alicia Baladan, Sara Donati, Cristina Gardumi, Giuliano Guatta, Francesco Levi, Daniela Perani
a cura di Anna Lisa Ghirardi

21 febbraio – 18 marzo 2015 
Inaugurazione sabato 21 febbraio 2015 ore 18,00

AAB, Associazione Artisti Bresciani
vicolo delle stelle 4, Brescia

Orari: 16-19,30. Chiuso il lunedì

Info: +39 030 45222
info@aab.bs.it
www.aab.bs.it

 

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