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MILANO | Ca’ di Fra’ | 4 dicembre 2014 – 30 gennaio 2015

Inaugurerà domani sera la nuova mostra della galleria Ca’ di Fra’ di Milano dedicata al fotografo Carlo Orsi (1941). Saranno esposte fotografie che guardano ad un momento storico particolare dell’Italia del dopoguerra – Orsi fotografa dal 1958 – in cui si mostrano gli esiti della forte migrazione interna che, dal Sud rurale, ha spostato verso i poli industriali del Nord una grande massa di popolazione.
L’occhio di Orsi osserva e scruta, nelle stazioni, luoghi di transito per eccellenza in una nazione in cui la motorizzazione di massa era solo all’inizio, il flusso di gente in partenza verso i paesi d’origine in occasione di vacanze e festività. Il ritorno al paese. Con un bianco e nero intenso, veloce al pari dei saluti che si scambiavano i viaggiatori, fugace come le partenze che registra, il fotografo milanese compiva la documentazione di una cronaca “in corsa” che, affrettata, inseguiva i suoi soggetti negli istanti concitati di un viaggio che stava per iniziare.

Carlo Orsi, Il treno del Sud, 1964/2004, stampa lambda su carta politenata, 100x150 cm, ed. 1/3 Courtesy Archivio Carlo Orsi / Ca' di Fra', Milano

Orsi fissa l’urgente desiderio di tornare, di andare, di partire, osserva e racconta la celerità dei gesti di chi compie, come annotava Gianfranco Pardi, l’“assalto al treno” in una serie che intitola, emblematicamente, Neorealismo. Come il cinema del dopoguerra, Orsi vuole documentare senza filtri le condizioni e le contraddizioni di una nazione che stava mutando radicalmente.
In questa mostra riprende oggi quei lavori e, quasi a togliere il superfluo, li “ritaglia”, si concentra su particolari ancor più attenti ed estrapola dettagli che annullano l’effetto documentario che aveva lo scatto originario da cui derivano. In questa operazione di annullamento del messaggio che in quegli anni aveva un forte valore narrativo, facendo perdere il contenuto “neorealista”, Orsi sembra voler dichiarare oggi, dopo molti anni, come anche in quella fotografia, in fondo, l’attenzione dello sguardo si concentri sempre su alcuni dettagli che fanno perdere al resto la propria dimensione di importanza, valore e senso unitari. Se il complesso della fotografia diventa accessorio ecco quindi che il fotografo ri-guarda quegli scatti e ne estrae l’epicentro significante. In questi scatti, sgranati e svelti, di un’altra epoca, Orsi qui “rimette a fuoco”, in senso espressivo, contenuti che devono emergere e che la visione, distratta e svelta di oggi, altrimenti perderebbe.
La fotografia in questo modo esce dal suo tempo, si stacca dalla sua cronaca e riporta un insieme di movimenti, di gesti di una umanità universale. Immagini, quindi, che, annullando il tempo, valgono per sempre.

Carlo Orsi. Era Ferragosto 

4 dicembre 2014 – 30 gennaio 2015
Inaugurazione giovedì 4 dicembre ore 18.00-21.00 

Ca’ di Fra’
Via Carlo Farini 2, Milano 

Orari: da lunedì a venerdì 10.00-13.00 e 15.00-19.00; sabato su appuntamento; chiusura natalizia 23 dicembre 2014 – 7 gennaio 2015

Info: +39 02 29002108
gcomposti@gmail.com

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