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PERUGIA | sedi varie | 4 giugno – 15 luglio 2012

COMMA
A View on The European Contemporary Art Scene

INTERVISTA a PIERCARLO PETTIROSSI di Francesca Di Giorgio

Wall painting, mostre, incontri, workshop, residenze, performance, premi. Un programma serratissimo ha letteralmente “messo alla prova” la città di Perugia e il suo pubblico, artisti compresi. Si tratta di Comma e lo abbiamo seguito in queste ultime settimane assecondandone gli sviluppi. La seconda edizione del festival sta per chiudere, il 15 luglio l’atto finale. Abbiamo raggiunto Piercarlo Pettirossi dell’Associazione Art Corner e coordinatore del festival per le ultime battute su ciò che è stato e sarà…

COMMA 2012 – Urban Art Festival | Work in progress from COMMA URBAN ART FESTIVAL on Vimeo.

Comma è in dirittura d’arrivo. Per il secondo anno il canale artisti/pubblico/città ha trovato una valvola di sfogo importantissima. Su cosa avete lavorato e quanto è cambiato il festival a un anno dalla prima edizione?
Con l’edizione 2012 di Comma abbiamo voluto estendere e approfondire il tema del rapporto arte-spazio urbano, da un lato ampliando i linguaggi artistici che si esercitano e confrontano con quei temi attraverso una sezione dedicata all’arte partecipativa e alle arti performative, dall’altro, con i meetings e con il tabloid abbiamo voluto raccogliere testimonianze e contribuiti intellettuali sullo stesso tema cercando così di offrirne una visione quanto più ampia ed esaustiva. Insieme al sistema bibliotecario comunale, inoltre, abbiamo creato un progetto di biblioteca tematica mobile mettendo a disposizione un’ampia selezione di testi inerenti i temi e le forme d’arte proposte. A partire dal festival, infine, abbiamo dato vita a un progetto permanente: Cap2020 che esploderà i contenuti e le tematiche proprie di Comma nel corso di tutto l’anno continuando ad offrire occasioni per riflettere, interrogarsi e condividere la città e le esperienze artistiche. Insomma, ci siamo dati da fare senza stravolgere o cambiare la natura del progetto quanto implementandolo con azioni e proposte in grado di parlare a un pubblico più ampio ed eterogeneo.

Cosa significa mettere in piedi un progetto così strutturato in una città dalla forte connotazione storica?
Per noi significa, innanzitutto, porre l’attenzione sulla città in divenire, sul carattere dinamico piuttosto che sull’immagine storica di Perugia. Attraverso Comma vogliamo contribuire a far emergere e rappresentare il presente e il futuro della nostra città. L’essere un centro storico artistico non rende Perugia immune dalle criticità e dalle problematiche del nostro tempo ed è con quelli che Comma intende confrontarsi. Si pone in termini complementari all’essere storico della città, non elude quell’importante e imprescindibile essenza del suo essere ma piuttosto che offrirne un’immagine fotografica, cerca di rappresentarla dinamicamente cogliendo l’essenza del suo divenire.

Quali sono le “risorse” su cui bisogna lavorare e le “problematiche” da affrontare?
Direi che la prima risorsa è la città stessa e le relazioni che al suo interno si sviluppano. Sentiamo l’urgenza di lavorare in questa direzione e approfondire il legame con la comunità perugina e tra questa e gli artisti che la attraversano. Essendo la maggior risorsa è anche quella che genera le maggiori criticità. Superare la diffidenza, favorire l’incontro e la partecipazione non è facile, in particolar modo in una città come la nostra che prima di lasciarsi coinvolgere guarda con scetticismo a ciò che non è abituale. Poi, come per tutti o per molti, ci sono le questioni tecniche organizzative ma come dire… appartengono in un certo modo al progetto.

Il progetto va letto alla luce di un contesto più ampio, oltre l’organizzazione di singoli eventi, e raccoglie l’eredità di esperienze pregresse vissute con la città e il suo tessuto associativo… Chi c’è dietro a Comma e come lavorate tutto l’anno?
Dietro Comma ci sono una pluralità di soggetti. Innanzitutto, l’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Perugia che realizza il festival in collaborazione con le associazioni culturali Art Corner e Female Affair. Insieme a questi, un importante contributo alla realizzazione del festival viene offerto da altri soggetti singoli e associativi senza i quali, fuori da ogni retorica, Comma difficilmente potrebbe avere luogo. La rete che si raccoglie intorno a Comma è frutto di un lavoro di lunga data iniziato a partire da un’altra manifestazione, Le Arti in Città, che parte del nostro gruppo di lavoro ha realizzato nel triennio 2007 – 2009. Con Le Arti in Città abbiamo avviato un percorso che metteva in rete diversi soggetti associativi della città invitati a partecipare e condividere un progetto comune.
Quell’esperienza, nonostante Le Arti in Città si sia interrotto, non è andata dispersa e ora, seppur intorno a un diverso progetto, continua.
Nel corso dell’anno che separa le edizioni del festival lavoriamo alla sua progettazione artistica, alla raccolta fondi, all’estensione della rete dei partecipanti e poi… sopralluoghi, upload dei social network, stesura dei bandi etc. Quest’anno, con Cap2020 organizzeremo anche altre attività di avvicinamento a Comma quindi mostre, incontri, workshop. Insomma, da fare non manca!

Perché, tra i vari linguaggi messi a disposizione dall’arte contemporanea, proprio la giovane arte urbana e suoi derivati?
Perché, come dicevo prima, quello che ci interessa è indagare e rappresentare, naturalmente da un punto di vista soggettivo benchè partecipato e condiviso, il rapporto tra arte e spazio urbano. Comunque, parlerei al plurale di arti urbane. L’arte urbana viene troppo spesso associata, restrittivamente, alla street art. Comma non è un festival di street art, la ricomprende ma non si limita a quello. Performance, installazioni di arte pubblica, arte partecipativa, incontri Comma agisce ad ampio spettro nell’arte e nella cultura del nostro tempo.

Visti i passi da gigante, fatti da un anno all’altro, viene da chiedersi se state già pensando alla nuova edizione di Comma 2013… Nuovi spunti per il futuro?
Effettivamente, sì. Nonostante l’edizione 2012 sia ancora in corso, abbiamo iniziato a pensare al 2013. Nulla di concreto ancora, ma partendo dall’analisi di quanto sin qui fatto ci siamo gettati in un brainstorming per capire cosa sia possibile e opportuno correggere e implementare. Siamo intenzionati a continuare l’esperienza della residenza artistica magari introducendo nuove modalità di svolgimento e realizzazione ma, ciò che più ci interessa sviluppare è il rapporto artisti-comunità locale. Nella prossima edizione vorremmo riuscire a creare un forte dialogo tra gli artisti in residenza e parti della comunità cittadina, un percorso già avviato nelle prime due edizioni del festival ma che ci interessa espandere e approfondire.

Comma – II edizione
A View on the European Contemporary Art Scene

Sedi varie, Perugia

4 giugno – 15 luglio 2012

Fino al 14 luglio
COMMA off
DEM – disegnare la natura
presso Galleria Miomao, via Podiani 19, Perugia
Orari mar-sab, 15.00-19.00
www.miomao.net

Fino al 15 luglio
COMMA Exhibition
Mostra delle opere realizzate dagli artisti nel corso della residenza
Artisti in residenza: Andrea Di Cesare, Ephameron, Joe Franceschi (WhyStyle), Lok Jansen, Morcky, Pane (WhyStyle), Rocco Pezzella, San, Lennard Schuurmans, Shoe, Zender
Palazzo della Penna
viaPodiani 11, Perugia

Orari mar-dom, 10.30 – 13.30 | 15.00 – 18.00 | lunedì chiuso

Info: info@cap2020.ithttp://comma.cap2020.it
U.O. Attività Culturali, Progetti Europei e Turismo
+39 0755772416
cultura@comune.perugia.it
Informagiovani del Comune di Perugia
+39 075 577 3551 – informagiovani@comune.perugia.it
Associazione di Promozione Sociale Art Corner
+39 328 304 4112 – info@comboperugia
Associazione Culturale Female Affair
+ 39 328 163 6042 – femaleaffair@gmail.com


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