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REGGIO EMILIA | COLLEZIONE MARAMOTTI | 16 OTTOBRE 2016  – 2 APRILE 2017

di CHIARA SERRI

Geometria figurativa, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Ph. C. Dario Lasagni

Geometria figurativa, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Foto: Dario Lasagni

«Le opere vanno accettate. Il significato lo si capirà dopo»: parola di Bob Nickas, organizzatore della mostra Geometria Figurativa, in corso da Collezione Maramotti a Reggio Emilia.

Come si desume dalle parole del critico newyorkese, i nove artisti invitati – Sadie Benning, Alex Brown, Mamie Holst, Chip Hughes, Xylor Jane, Robert Janitz, Ulrike Müller, Nicolas Roggy, Richard Tinkler – non sono stati scelti tanto per il significato delle loro opere, quanto per il loro modo di fare pittura, in cui il gesto (sempre manuale) si intreccia con colori, motivi e pattern, la geometria con la figurazione.

Dai lavori di Sadie Benning (Madison, Wisconsin, 1973), intagliati nel legno e composti come pezzi di un puzzle, alle “appropriazioni” di immagini di Alex Brown (Des Moines, Iowa, 1966), tratte da copertine di dischi, riviste o semplicemente da internet, sovrapposte e successivamente discernibili a distanza, fino ai Landscape Before Dying di Mamie Holst (Gainesville, Florida, 1961) che, non potendo lavorare a lungo per motivi di salute, offre attraverso il bianco e nero una riflessione sulla propria condizione, ma anche una possibile via d’uscita attraverso l’immaginazione.

Mamie Holst, Landscape Before Dying (Toward Exiting #8), 2008, acrilico su tela, 180 x 180 cm, Courtesy the artist and 33 Orchard, New York, © the artist

Mamie Holst, Landscape Before Dying (Toward Exiting #8), 2008, acrilico su tela, 180 x 180 cm, Courtesy the artist and 33 Orchard, New York, © the artist

Chip Hughes (Columbus, Ohio, 1986) dipinge direttamente sul tessuto – tappeti, coperte, trapunte – avvalendosi delle diverse partizioni cromatiche. Xylor Jane (Long Beach, California, 1963) celebra il tempo, associando strutture geometriche e numeri primi, legati al proprio vissuto. Se Robert Janitz (Alsfeld, Germania, 1962) si concentra sul gesto, mostrando il processo che ha portato alla realizzazione del dipinto, Ulrike Müller (Brixlegg, Austria, 1971) presenta alcune formelle di ceramica che fanno parte di un’unica installazione, mentre Nicolas Roggy (Le Blanc, Francia, 1980) si concentra sulla stratificazione, dando corpo a topografie terrestri e lunari. Richard Tinkler (Westminster, Maryland, 1975), per finire, dipinge ogni opera in un’unica seduta, portando l’attenzione dello spettatore su una singola forma e lo spazio che la include.

Geometria figurativa, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Ph. C. Dario Lasagni

Geometria figurativa, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Foto: Dario Lasagni

Nelle opere esposte ricorre spesso il tema del tempo: non solo i minuti impiegati nella realizzazione del dipinto, ma anche il tempo dello sguardo, che può avere una lunga durata anche nel caso del lavoro wet-into-wet. Centrale, allora, il ruolo del visitatore, costretto a rallentare, ad osservare le immagini da diversi punti di vista, ad “animare” le installazioni esplorando fisicamente lo spazio.

«Penso – conclude Bob Nickas – che un lavoro puramente figurativo contenga immagini che possiamo riconoscere immediatamente, che cogliamo subito. Ma questi lavori fanno qualcosa in più. Hanno a che fare con la percezione, col modo di guardare. Vanno osservati da vicino…».

Geometria figurativa, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia, Ph. C. Dario Lasagni

Geometria figurativa, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Foto: Dario Lasagni

Geometria figurativa
Mostra organizzata da Bob Nickas

16 ottobre 2016 – 2 aprile 2017

Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia

Info: +39 0522 382484
info@collezionemaramotti.org
www.collezionemaramotti.org 

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