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MOCA Museum of Contemporary Art, North Miami | 5 dicembre 2012 – 3 marzo 2013

di ELENA GIRELLI

Un silenzio assordante, improvvisamente rotto dal suono di un uomo che cade nella profondità dell’acqua. Ascension (2000) è il primo video della mostra Liber Insularum di Bill Viola fino al 3 marzo presso il Museo MOCA North Miami. Il corpo del performer, illuminato appena da un barlume di luce, galleggia sospeso per poco e poi scompare lentamente percorrendo in verticale la scena del video. Originariamente collegato ad un evento accaduto in giovane età (Viola cadde in un lago a sei anni), questo video fa parte di una lunga serie di opere dedicate all’acqua come mezzo di purificazione, secondo l’interpretazione delle religioni e culture orientali.

Ispirata al libro Le Isole dell’Arcipelago, scritto dall’ecclesiastico fiorentino Cristoforo Buondelmonti nel XV secolo, la mostra Liber Insularum offre la possibilità di vedere 15 video dell’artista americano, dopo la grande retrospettiva nel 1997 al Whitney Museum, qui prodotta dalla Knight Foundation, sostenuta da ArtNetWorth e sponsorizzata da Phillips de Pury & Co. e Stella McCartney.

Nonostante diverse opere siano spesso proposte in mostre collettive in Italia, qui si ha l’opportunità di vedere Reflecting Pool, datato 1977, dove la diversità con i video dei primi anni Duemila ci fa capire l’avanguardia e la sperimentazione di Viola all’inizio della sua carriera, o Unspoken (Silver & Gold), 2001, dove allo schermo sono state applicate le foglie d’oro e d’argento.

Il percorso espositivo si conclude con l’empatia e l’intensità drammatica dell’opera The Raft (2004), dove un moto estremamente lento rivela le sottili sfumature di luce e colore su un gruppo di 19 individui colpiti da un attacco di acqua proveniente da un tubo idraulico. La disperazione e gli effetti crudeli dell’acqua su queste persone, mi ricorda il dipinto Le Radeau de la Méduse di Géricault e nello stesso modo,sorprendentemente, mi sono trovata a fissare a bocca aperta questo capolavoro.

La maggior parte del successo di Viola è fondamentalmente dovuto alla capacità di presentare alcuni dei fatti più ricorrenti nella vita dell’uomo: la sofferenza, la gioia, l’isolamento, la mortalità e il senso di pace, enfatizzati dalla tecnica dello slow-motion. Queste opere d’arte ci parlano del nostro senso di isolamento spirituale nel panorama globalizzato, che noi stessi abbiamo creato, senza darci diritto di replica.

Bill Viola breve bio

Bill Viola è nato nel Queens, New York, nel 1951. Ha ricevuto un BFA in Studi Sperimentali presso la Syracuse University e in seguito ha lavorato per l’Everson Museum of Art a Syracuse, uno dei primi musei americani ad istituire un dipartimento di video arte. Come direttore tecnico della produzione presso art/tapes/22, l’autorevole studio di video arte a Firenze, Viola ha condotto una generazione emergente di video artisti degli anni Settanta tra i quali Nam June Paik, Bruce Nauman. Attualmente vive e lavora a Long Beach, in California, con la moglie e collaboratrice Kira Perov.

Bill Viola ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui la Fellowship della John D. e Catherine T. MacArthur Foundation nel 1989. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali nei musei di tutto il mondo, tra cui: il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Contemporary Art, Los Angeles, Moderna Museet, Stoccolma, Musée des Beaux-Arts, Nantes, il Museo Guggenheim, New York, Museum für Moderne Kunst, Francoforte, Stedelijk Museum, Amsterdam, Mori Art Museum, Tokyo, l’Art Institute di Chicago, il Whitney Museum of American Art di New York, e molti altri.

Bill Viola: Liber Insularum

MOCA Museum of Contemporary Art North Miami
770 NE 125th Street, North Miami, FL 33161, USA

5 dicembre 2012 – 3 marzo 2013

Info: www.mocanomi.org

 

 

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