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MONZA | Maurizio Caldirola Arte Contemporanea | 18 febbraio – 14 aprile 2016

di MATTEO GALBIATI

Abbiamo sempre apprezzato quelle gallerie che, sfidando le difficoltà dell’attuale situazione del mercato e di una certa crisi del sistema dell’arte, sfidano le circostanze puntando sulla qualità dei propri progetti, osando, rischiando, promuovendo qualcosa che, coerente con le proprie proposte, riesce a diventare qualcosa di eccezionale.

Bernardì Roig. The man who sold the head, veduta della mostra, Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

Bernardì Roig. The man who sold the head, veduta della mostra, Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

In questo senso si configura la sintetica – pochi ma calibratissimi pezzi – mostra personale che la galleria Maurizio Caldirola Arte Contemporanea di Monza dedica a Bernardì Roig (1965).
Non fosse già sufficiente il nome di uno dei maggiori interpreti della scultura internazionale come Roig che, impegnato in importanti progetti per le più prestigiose istituzioni museali e le principali gallerie private in tutto il mondo, è presente in una realtà privata a Monza, questa esposizione ha anche un altro aspetto che, per le premesse fatte, ha del rilevante ed è che tutta la mostra è stata creata per l’occasione e prodotta dalla stessa galleria. I pezzi sono inediti e l’artista spagnolo li ha creati pensando proprio al contenuto specifico di queste opere che, qui, si espongono per la prima volta.

Bernardì Roig, Senza Titolo, 2016, fusione di alluminio, dimensioni reali Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

Bernardì Roig, Senza Titolo, 2016, fusione di alluminio, dimensioni reali Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

Chi conosce bene il lavoro dello scultore iberico vi riconoscerà sia il caratteristico tono espressivo ed esistenziale delle figure umane ritratte nelle sue opere, sia alcuni elementi di forte novità: se da una parte il suo sguardo si fa lucido interprete delle istanze interiori dell’animo umano di cui i suoi personaggi sembrano farsi carico con un’intensità struggente, dall’altra i quattro nuovi busti qui presentati esternano un rafforzamento espressivo che non solo incide sull’animo (loro e di chi le guarda), ma addirittura sembra trasfigurarne le carni, rendendo evidenti, concrete e tangibili quelle forze che le attanagliano da dentro.

Bernardì Roig. The man who sold the head, veduta della mostra, Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

Bernardì Roig. The man who sold the head, veduta della mostra, Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

L’enigmaticità delle loro istanze rende oscura l’espressione dei loro volti e quei sentimenti che provano riescono a trasferirsi all’emotività del pubblico che, facendole proprie e personalizzandole sul proprio vissuto, le accoglie con naturale immediatezza e con sensibile condivisione. Lo struggimento espressivo, vera e propria consunzione fisica, allora riesce perfettamente ed empaticamente a toccare la verità dell’espressione di una scultura che rende la propria figura catalizzatrice di emotività spesso nascoste e celate nell’animo. Le forme scultoree di Roig sanno far deflagrare dal loro interno una profonda dimensione di trepidazione che si concretizza allo sguardo in tutta la sua cruda e sofferta realtà.
La violenza quasi raccapricciante delle espressioni, crude e del tutto plausibili messe in atto dallo scultore, decifra una speciale mappa della mente che si origina dall’interpretazione – resa attuale e contemporanea – delle enigmatiche riflessioni dello scultore austriaco Franz Xavier Messerschmidt (1736-1783).

Bernardì Roig, Senza Titolo, 2016, fusione di alluminio, dimensioni reali Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

Bernardì Roig, Senza Titolo, 2016, fusione di alluminio, dimensioni reali Courtesy of Maurizio Caldirola Arte Contemporanea Photo Bruno Bani

Questo artista diventa per Roig il punto di partenza – con tutta la drammaticità del suo percorso artistico e di vita –per restituirci nel nostro presente la prefigurazione dei demoni interiori e il corollario forte di emozioni irrefrenabili e travolgenti che le sue sculture recano con sé, dando immagine e visione nitida della lotta mai interrotta che sta dentro l’anima.
Questi sguardi di individui che “hanno perso la testa” sembrano volerci dare testimonianza diretta dell’urgenza del tormento profondo dell’uomo – in fondo lo stesso in ogni tempo – con ossessioni e paure che queste opere decifrano portando i volti, fissati nelle nuove fusioni di alluminio di Roig, a divenire un grande ritratto collettivo.
In fondo tutti noi oggi, chi più chi meno, figli del nostro tempo e della nostra storia, siamo uomini che “hanno perso la testa”.

Bernardì Roig. The man who sold the head

18 febbraio – 14 aprile 2016 

Maurizio Caldirola Arte Contemporanea
via Volta 26, Monza 

Info: +39 039 2623372
info@mauriziocaldirola.com
www.mauriziocaldirola.com

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