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SARZANA (SP) | Cardelli & Fontana arte contemporanea | Fino al 4 settembre 2016

di Viviana Siviero

Beatrice Meoni, Dribs and drabs, 2016, olio su tavola, cm 50x40. Foto Jacopo Menzani

Beatrice Meoni, Dribs and drabs, 2016, olio su tavola, cm 50×40. Foto Jacopo Menzani

Tra le cose, è facile smarrirsi. Un’anima errante può amabilmente perdersi in una realtà di object trouvé; decine di frantumaglie che vengono scomposte e riassemblate per generare una soglia. Un limite spiritualmente simile ad un orizzonte, che invece di divenire un passaggio verso l’immaginazione in senso surrealistico, sembra piuttosto ristabilire le regole della realtà, nella bidimensionalità della superficie, trattata con una combinazione di eleganza e delicatezza alla ricerca incessante dell’equilibrio.
Beatrice Meoni dipinge un circostante fatto di tonalità particolari, che dialogano apertamente con i vuoti dello spazio e tutto ciò che fluttua intorno. L’artista non è interessata all’inerzia, perché anche le sue composizioni sghembe variano spazialmente con lo scorrere del tempo e sono in un continuo divenire.

La gamma coloristica impiega una serie di pattern non primari, che appaiono smorzati da un carico esperienziale, restituendo allo spettatore una sorta di sottofondo melodico ben determinato. Il nodo della poetica dell’artista si manifesta nella tipologia di ciò che viene rappresentato: una vera e propria natura morta, semplicemente apparente in quanto tale, capace di negare se stessa negli intenti.
Afferma Elena Bordignon nel testo in catalogo: «scartata l’idea della natura morta – a cui l’artista si avvicina come attitudine alla contemplazione – Meoni va oltre questo genere pittorico per compiere la semplice azione di “porsi dinnanzi” alle cose». Così crea sovrapposizioni di materia ed esperienze, di vite vissute attraverso determinate funzioni che restano solo ricordo.
Sculture che non vogliono essere autonome ma piuttosto abbinarsi al proprio alter ego bidimensionale per fondersi in un’unica realtà del tutto nuova in cui avviene una sorta di ribaltamento: l’oggetto reale trascende e quello rappresentato si ricompone fino a divenire esso stesso più reale di quello concreto.

Beatrice Meoni, da quel niente, 2016, olio su tela, cm 86x134. Foto Jacopo Menzani

Beatrice Meoni, da quel niente, 2016, olio su tela, cm 86×134. Foto Jacopo Menzani

L’operazione di Meoni è geniale: l’artista – per riuscire a rendere esplicita ai più la propria opera contemplativa – genera realtà alternative che scandiscono lo spazio sia matericamente sia coloristicamente; un piccolo appoggio che decritta e contestualizza una certa visione del circostante, evidenziandone il significato e agendo dall’esterno senza intaccare in nessun modo la sua spiritualità monolitica. Nelle opere dell’artista nulla è lasciato al caso: piccole grandi scenografie che mantengono intatto l’eco di molte azioni compiute, di un tempo che si consuma sotto lo scorrere incessante del tempo; una serie delicata che chiede calma e dona serenità, invitando lo spettatore all’ascolto della visione che nasconde infiniti orizzonti oltre la soglia….

Veduta della mostra Beatrice Meoni, Tra le cose, Cardelli & Fontana arte contemporanea, Sarzana

Veduta della mostra Beatrice Meoni, Tra le cose, Cardelli & Fontana arte contemporanea, Sarzana

Beatrice Meoni. Tra le cose

2 luglio – 4 settembre 2016

Cardelli e Fontana Arte Contemporanea
Via di Torrione Stella Nord 5, Sarzana (SP)

Info: www.cardelliefontana.com

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