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TRENTO | Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento

La commissione giudicatrice del Concorso “Acceleratore” ha scelto il progetto di Alberto Tadiello (1983) tra le oltre 40 candidature pervenute per convertire in opera d’arte il vecchio acceleratore di particelle che, ormai dismesso, sarà poi collocato come scultura all’ingresso del polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” dell’ateneo trentino.
Indetto dall’Università di Trento, in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, questo concorso di idee è stato, infatti, promosso con l’intenzione di rivalutare lo storico strumento scientifico che, trasformato in opera d’arte, abbellirà  gli spazi esterni dell’istituto già dalla prossima primavera.

Alberto Tadiello, bozzetto dell’opera

Gli artisti che hanno superato la selezione – oltre al vincitore troviamo anche Giacomo Raffaelli (1988) e Alessandro Di Pietro (1987) – hanno sviluppato i loro concept, durante i mesi scorsi, avvalendosi della consulenza e della collaborazione scientifica dei docenti, dei tecnici del Dipartimento e del professor Graziano Fortuna dell’INFN, che hanno permesso di curare la definizione precisa dei progetti finali.
L’opera vincitrice viene descritta dallo stesso artista vicentino con queste parole:

“Il lavoro si presenta come un intervento di tipo scultoreo e si risolve nella presentazione di due elementi uguali, che esistono gemelli, riflettendosi uno nell’altro, rivolti all’ingiù. La duplicità permette alla struttura di reggersi su se stessa a livello visivo, di sostenersi in un parallelismo, sotto il segno di un’equivalenza di pesi, di energie, di leve e resistenze. Sono due organismi atomici, che recuperano alcuni pezzi dell’acceleratore e li mostrano, alzandoli. Agganciati e inglobati in un sistema di tiranti, ganci e catene, si disegnano nello spazio con un semplice gesto di messa in esposizione. Il lavoro apre a diversi livelli di lettura. E diventa grappolo, ancora, alveare, lampadario, gioiello, massa, corpuscolo. Ha una postura composta, un’anatomia filiforme.”

Alberto Tadiello, bozzetto dell’opera

Scelta per la congruenza con le finalità del bando, per “l’indiscussa qualità artistica e culturale, e per la sua fattibilità e la sua permanenza nel tempo”, l’opera di Tadiello, giovane artista emergente, verrà realizzata entro il prossimo aprile, e sarà collocata nel cortile interno, in fondo alla scalinata di ingresso, del polo scientifico e tecnologico “Fabio Ferrari” a Povo.
I tre autori-finalisti si aggiudicano un premio di 1.000 Euro ciascuno e, in aggiunta al vincitore, è destinato un ulteriore contributo di 3.000 Euro oltre allo stanziamento di 6.500 Euro per la realizzazione dell’opera. 

“Acceleratore”. Concorso di idee
promosso dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento
con la collaborazione del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
con il contributo finanziario dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)

Artista vincitore: Alberto Tadiello
Altri finalisti: Giacomo Raffaelli e Alessandro Di Pietro

Commissione: Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento; Gianfranco Maraniello, direttore del Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto; Lorenzo Pavesi, direttore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento; Frida Carazzato, curatrice del Museion, Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano; Giuseppina Orlandini, membro del Senato accademico e docente del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento; Alberto Winterle, già presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Trento

Info sull’acceleratore:
www.unitn.it/dphys/concorso-acceleratore-ionico

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