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VENEZIA | Museo Correr | 1 maggio – 30 agosto 2015

Centoquaranta opere – con dipinti, fotografie, disegni e incisioni – firmate da quarantatre artisti sono protagoniste della mostra Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar, 1919-1933 che inaugura al Museo Correr di Venezia, con un progetto condiviso con il Los Angeles County Museum of Art.
Questa esposizione, la prima così esaustiva e completa che si presenta in Italia e negli Stati Uniti, approfondisce l’analisi dei temi e dei contenuti rappresentativi dell’arte tedesca nei quattordici anni che separano la fine della Prima Guerra Mondiale dall’ascesa del regime nazista.
I nomi di Dix, Grosz, Schad, Sander, Beckmann, ma anche dei meno noti Finsler, Schrimpf, Davringhausen, Grossberg e Biermann, accompagnano alla scoperta di una stagione artistico-culturale di grande innovazione e modernità per l’arte tedesca che, in un paese uscito devastato dalla Prima Grande Guerra e in grande fermento sociale, aveva modo di spostare la sua attenzione da considerazioni estetiche e accademiche a indagini ed esplorazioni più vicine alla realtà del proprio tempo.

Otto Dix, Ritratto dell’avvocato Hugo Simons, 1925, olio e tempera su tavola, 100.3x70.3 cm, Montreal Museum of Fine Arts © Otto Dix, by SIAE 2015 – The Montreal Museum of Fine Arts Montreal Museum of Fine Arts, purchase, grant from the Government of Canada under the terms of the Cultural Property Export and Import Act, gifts of the Succession J. A. DeSève, Mr. and Mrs. Charles and Andrea Bronfman, Mr. Nahum Gelber and Dr. Sheila Gelber, Mrs. Phyllis Lambert, the Volunteer Association and the Junior Associates of the Montreal Museum of Fine Arts, Mrs. Louise L. Lamarre, Mr. Pierre Théberge, the Museum’s acquisition fund, and the Horsley and Annie Townsend Bequest, inv. 1993.12 © 2015 Artists Rights Society (ARS), New York/VG Bild-Kunst, Bonn,  photo: The Montreal Museum of Fine Arts, Brian Merrett

Afferma Stephanie Barron, curatrice della mostra e capo curatrice della sezione di arte moderna al LACMA:

“Un’attenta analisi di questo periodo permette di comprendere più a fondo un capitolo complesso della modernità artistica tedesca. Provenienti da retroterra diversi, questi artisti – alcuni dei quali sono tra i protagonisti più noti dell’arte del Novecento, mentre altri sono quasi sconosciuti al di fuori della Germania – hanno abolito l’emotività, l’enfasi espressiva e lo slancio estatico per impegnarsi a registrare e smascherare la realtà immediata, osservandola con uno sguardo sobrio e impersonale. Nel complesso, gli artisti di questa tendenza hanno creato il ritratto collettivo di una società alle prese con una difficile transizione, in immagini che, oggi come allora, appaiono stupefacenti.”

Christian Schad, Autoritratto, 1927, olio su tavola, 76x61.5 cm, Private Collection Courtesy of Tate © Bettina Schad, Archiv U. Nachlab & Christian Schad, by SIAE 2015 © 2015 Christian Schad Stiftung Aschaffenburg/Artists Rights Society (ARS), New York/VG Bild-Kunst, Bonn, photo by Benjamin Hasenclever, Munich

Cinque sezioni tematiche (La vita nella democrazia e le conseguenze della guerra; La città e la natura del paesaggio; Natura morta e beni di consumo; L’uomo e la macchina; Nuove identità: tipi umani e ritrattistica) presentano un allestimento in cui la pittura e la fotografia si confrontano a sottolineare sia le analogie che le differenze tra le differenti espressività del movimento, sia il rapporto con il fermento dei mutamenti epocali di quegli anni.
Al processo di modernizzazione della Germania corre parallela l’emersione di un nuovo realismo che, nella mostra del 1925 a Mannheim, intitolata proprio Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività) sancisce la nascita di questa nuova figurazione.
Senza manifesti programmatici, visioni politiche, comuni origini geografiche, provenienze formative affini, questi artisti compongono un gruppo eterogeneo di espressioni che trovano una comune concordanza nell’aspra critica della società tedesca a loro contemporanea e lo scetticismo profondo e cupo per l’isolamento umano che a questi inevitabilmente si accompagna.
Un realismo che, con critiche feroci o sarcasmi satirici, con nuove invenzioni artistiche seziona e vaglia la realtà di un’epoca e le sue difficoltà.
In autunno la mostra verrà trasferita al LACMA di Los Angeles.

Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar 1919 – 1933
a cura di Stephanie Barron
con la collaborazione di Gabriella Belli
progetto di allestimento di Daniela Ferretti
catalogo a cura di Stephanie Barron e Sabine Eckmann
organizzata da Los Angeles County Museum of Art
in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE
realizzata con i contributi di Art Mentor Foundation di Lucerna, Robert Gore Rifkind Foundation, Philippa Calnan e Suzanne Deal Booth
contributi di Margo Leavin e Wendy Stark 

1 maggio – 30 agosto 2015

Museo Correr
Piazza San Marco, Venezia 

Orari: tutti i giorni 10.00 19.00
Ingresso intero €12.00; ridotto €10.00; ridotto gruppi €10.00 (solo su prenotazione minimo 15 persone); ridotto speciale €7.00; ridotto scuole €5.00 (la scuola deve presentare lista su carta intestata dell’istituto); visite fuori orario €30.00 (acquisto minimo 15 biglietti); prevendita singoli €1.00; gruppi €1.00; scuole €1.00; il biglietto della mostra consente anche l’ingresso all’esposizione di Jenny Holzer in Sala delle Quattro Porte; biglietteria e ultimo accesso 1 ora prima della chiusura

Info: 848082000 (dall’Italia); +39 04142730892 (dall’estero)
info@fmcvenezia.it
www.nuovaoggettivitacorrer.it
www.visitmuve.it

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