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MILANO | Università degli Studi di Milano | 29 gennaio – 19 marzo 2016

di MATTEO GALBIATI

Non solo studenti e docenti, il grande e scenografico cortile centrale dell’Università degli Studi di Milano, torna ad ospitare un grande evento che – dopo le frequenti installazioni per la settimana del Design o le sporadiche proposte artistiche – vede protagonista ora il progetto La Statale Arte per il quale sono previsti interventi artistici appositamente pensati.

Mikayel Ohanjanyan Foto Nicola Gnesi

Mikayel Ohanjanyan Foto Nicola Gnesi

L’idea di base è semplice, quanto suggestiva: accogliere, proprio negli spazi seicenteschi del cortile e del loggiato del complesso universitario creati dal Richini, interventi, soprattutto di scultura, di artisti italiani e internazionali che, con le loro opere, in questo tempio della cultura Milanese, sottolineano l’Ateneo del capoluogo lombardo a luogo votato all’analisi della cultura e del pensiero del presente e a farsi ancor più spazio aperto alla città.
Per la prima mostra il protagonista d’eccezione è un nome che, agli addetti ai lavori, risulta già conosciuto: Mikayel Ohanjanyan (1976) è, infatti, l’artista che lo scorso anno ha vinto il Leone d’Oro per il Padiglione Nazionale dell’Armenia della 56.La Biennale di Venezia.
Lo scultore armeno porta a Milano la personale intitolata Durk che si compone di due grandi interventi scultorei: Tasnerku + 1 (Dodici + 1), versione riveduta ed ampliata dell’opera al suo padiglione nazionale per la biennale veneziana, cui si aggiunge anche l’imponente Dur (Porta), un lavoro che Ohanjanyan ha voluto creato per questa occasione, concependolo specificatamente per il loggiato del Cortile d’Onore dell’Università.

Mikayel Ohanjanyan. Durk, Cortile d’Onore della Ca’ Granda Foto Valentino Albini

Mikayel Ohanjanyan. Durk, Cortile d’Onore della Ca’ Granda Foto Valentino Albini

Se si voleva colpire il visitatore – magari anche abituato alla bellezza di questo luogo di studio e cultura – lo scopo pare raggiunto, le opere dello scultore armeno catturano lo sguardo fin dalla prima osservazione: impossibile, infatti, non restare toccati dalla possente incombenza di questi lavori e dalla loro scala monumentale, ma, allo stesso anche dalla loro ricercata intimità narrativa. Nella scultura di Ohanjanyan si celano, infatti, molteplici significazioni che articolano la plasticità delle sue forme con la complessità di rimandi e riferimenti altri che vanno dalla storia alla geografia della sua nazione, dall’architettura all’alfabeto armeno e le sue relazioni con la matematica e la filosofia.
Da queste sollecitazioni e da questi richiami, l’artista recepisce le peculiari ispirazioni che si ritrovano ad animare il corpo delle sue sculture, segnate da spazi, forme e ritmi davvero singolari.

Mikayel Ohanjanyan. Durk, Cortile d’Onore della Ca’ Granda Foto Valentino Albini

Mikayel Ohanjanyan. Durk, Cortile d’Onore della Ca’ Granda Foto Valentino Albini

Nella grande aiuola centrale si ammira Tasnerku + 1 che, richiamando il sito archeologico di Karahunj, dove 223 megaliti in basalto risalenti al VI millennio a.C. formano il più antico osservatorio astronomico del mondo, porta Ohanjanyan a riprendere non solo le origini antiche della sua nazione, ma anche a introdurre cenni alla numerologia (12+1 simboleggia l’eterno ciclo di creazione e distruzione della vita) e alla teoria musicale (lo stesso numero indica un’ottava musicale composta da altrettanti suoni differenti). Sulla base in acciaio si possono leggere poi versi di Aravot Luso, l’inno scritto nel XII secolo dal patriarca Nersēs Shnorhali, le cui righe iniziano ciascuna con una delle 36 lettere dell’alfabeto armeno, proprio a questo guarda l’artista cercando nella lingua del suo paese il tratto culturalmente unificante per il suo popolo.

Mikayel Ohanjanyan, Dur (Porta), 2015, due sculture, materiali misti e corde, lunghezza complessiva 1500 cm circa, 120x120x120 cm ogni elemento, Loggiato superiore della Ca’ Granda Foto Valentino Albini

Mikayel Ohanjanyan, Dur (Porta), 2015, due sculture, materiali misti e corde, lunghezza complessiva 1500 cm circa, 120x120x120 cm ogni elemento, Loggiato superiore della Ca’ Granda Foto Valentino Albini

In Dur (Porta), l’opera concepita per il loggiato del cortile seicentesco dell’universita milanese, Ohanjanyan ci presenta due grandi elementi di forma cubica che paiono tenersi in precario equilibrio grazie alla forza esercitata da un piccolo cubo che si trattiene al loro centro. Il rimando, oltre che alle sequenze numeriche di Fibonacci correlate alla musica come per il precedente lavoro, resta quello del conflitto duale tra due entità opposte, tese tra un tentativo di chiusura o apertura reciproca agito in uno spazio esteso, le cui forze si dilatano oltre l’orizzonte della scultura stessa.
Le due potenti installazioni, pur manifestandosi attraverso l’elementarità di forme primarie e semplici come i cubi, spesso dati come figure solide e stabili, restituiscono la precarietà di corpi messi in tensione da corde, tagli, pieghe, fenditure, ad indicare come anche la scultura, quanto la realtà che ci circonda, non sia mai certa e, al contrario, possa andare oltre il limite della sua stessa materialità. 

Durk. Mikayel Ohanjanyan
a cura di Donatella Volonté
un’iniziativa di Università degli Studi di Milano
con il coordinamento del professor Luca Clerici
con il contributo di Fondazione Cariplo
con il patrocinio di Comune di Milano, Regione Lombardia, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia
in collaborazione con Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Parigi, Londra) e Art for The World
video a cura del CTU – Centro per l’e-learning e la didattica multimediale
progetto grafico di Marco Strina
catalogo Skira 

29 gennaio – 19 marzo 2016

Cortile della Ca’ Granda
Università degli Studi di Milano
via Festa del Perdono 7, Milano

Orari: da lunedì a venerdì, 9.00-20.00 e sabato 9.00.18.00
Visite organizzate dall’Università degli Studi di Milano affidate agli studenti dei corsi di laurea in Scienze dei Beni Culturali e in Storia e Critica dell’Arte; visite mattutine e pomeridiane il venerdì e il sabato fino al 12 marzo 2016 (informazioni +39 02 50312983) 

Info: www.lastatalearte.it

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