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BOLOGNA | Sala d’Ercole, Palazzo d’Accursio | 14 febbraio – 12 marzo 2015


La Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio a Bologna ospiterà per un mese la mostra retrospettiva dedicata ad Antonio Mazzotti (1915-1985) che, curata da Renato Barilli, si tiene nell’anno del centenario della nascita (e del trentesimo della morte) dell’artista bolognese.
Il mondo figurativo di Mazzotti s’inquadra entro una pratica astratto-geometrica in cui la pittura dà corso ad un complesso architetturale di forme che si legano a precise scelte cromatiche: l’intreccio di figure risultanti ripropone, così, uno spazio strutturato e articolato dove la visione può perdersi e trovare percorsi inattesi e imprevisti.
Dopo aver messo al servizio di architetti bolognesi (Legnani e Vignali ad esempio) il suo segno astratto negli anni della ricostruzione post-bellica, dopo iniziali percorsi post-impressionisti e post-cubisti, Mazzotti rielabora poco per volta questo “mondo immaginario”, labirintico, fantasioso, a metà strada tra il cinetismo di matrice Optical e l’invenzione costruttiva della pura astrazione, satura di linee e composizioni che da costellazioni rigorose ed elaborate sanno diventare esplosioni estrose e cangianti.

Antonio Mazzotti. Mostra retrospettiva nel centenario della nascita,
 Sala d’Ercole Palazzo d’Accursio, Bologna

Il ritmo e la fissità perfettamente equilibrati del binomio forma-colore, tra linearità intersecate e cromatismi mutevoli, coglie e cattura lo spettatore e la sua attenzione consegnandoli la sensibilità di un artista che, di questa astrazione, aveva condotto una ricerca e riflessione assai meditate e ponderate. Mazzotti dichiara i propri modelli – Mondrian ad esempio – senza restare imprigionato nel loro stereotipo, riesce ad essere libero nel rimando a quelle idee verso le quali sente e prova una stretta condivisione.
Sereno e sicuro, l’artista bolognese propone l’artificialità di una composizione che non si priva del piacere evocativo e del rimando iconico alla figura: nel cuore di elementi inorganici si osserva la costruzione celata di componenti che restano retaggio di un’aurorale figurazione dei cui residui e resti Mazzotti non sembra riuscire (e volere) sbarazzarsi.
Non resta nemmeno immune dai codici scritturali e, segni, simboli, monogrammi, intrecci semantici, non possono eludere un apparentamento ai sistemi di scrittura, stimolo questo che gli deriva dall’interesse per la produzione e la cultura del graffitismo.
Schivo e riservato per indole, stretto da un legame saldissimo con la sua Bologna, Antonio Mazzotti è rimasto lontano dal palcoscenico della scena artistica, ma questo non gli ha impedito di mantenere vivi i rapporti con gli artisti e gli intellettuali della sua generazione come Giuseppe Raimondi, Marcello Venturoli, Renzo Biasion o Giovanni Ciangottini.

Antonio Mazzotti. Mostra retrospettiva nel centenario della nascita

a cura di Renato Barilli
con il patrocinio del Comune di Bologna e di Alma Mater Studiorum Università di Bologna
catalogo Editrice Zona 

14 febbraio – 12 marzo 2015
inaugurazione sabato 14 febbraio ore 16.00

Sala d’Ercole
Palazzo d’Accursio
Piazza Maggiore 6, Bologna 

Orari: tutti i giorni 10.00-18.30
Ingresso libero
 

Info: www.antoniomazzotti.it

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